Viaggiare ai tempi del Coronavirus: la mia esperienza e sensazioni

Tempo di lettura: 7 minuti

viaggiare ai tempi del coronavirus

Quando 3 settimane fa ho acquistato i voli per Praga mi sono subito chiesta, e dato il periodo mi è sembrata una reazione del tutto normale, come sarebbe stato viaggiare ai tempi del Coronavirus.

Prima di partire ne ho lette di tutti i colori; di persone poco obiettive che scrivono sul web ce ne sono a yosa quindi tutto ciò che ti racconterò oggi, sarà frutto di 1) obbiettività assoluta e 2) sincerità, due valori che chiunque lavori con il web dovrebbe avere. Ti descriverò tutte le sensazioni che ho provato, come si sono organizzati gli aeroporti, la compagnia aerea che ho scelto per volare in Repubblica Ceca ecc, ecc.

Viaggiare ai tempi del Coronavirus: tutta la verità e nient’altro che la verità

viaggiare ai tempi del Coronavirus

Che viaggiare e volare ai tempi del Coronavirus sarebbe stato diverso rispetto a prima si sapeva, ma credo anche che non sia cambiato chissà cosa e che tante novità e regole portate dal virus, siano più un bene che un male…

Distanza: dai non venirmi a dire che non odiavi anche tu le persone che ti stavano col fiato sul collo durante i controlli di sicurezza, mentre aspettavi il bagaglio o mentre prendevi le tue cose dalla cappelliera!

Mascherina: si, all’inizio è un po’ antipatica ma dato che sull’aereo la temperatura scende sotto i 30 gradi, il viso si abitua senza problema, inoltre eviterai di sentire gli odori indiscreti che arriveranno dal tuo vicino. A questo proposito ho scritto un articolo su come non puzzare in viaggio, ti lascio il link!

Tra le persone che non sanno cosa sia il deodorante, quelli a cui puzzano i piedi e si tolgono ugualmente le scarpe e quelli che non hanno mai preso una mentina per l’alito, di odorini poco gradevoli se ne sentivano anche troppi!

Gel per le mani: nessuno ti costringerà ad usarlo ma a prescindere dal virus, l’avere a disposizione dei despenser per igienizzarsi le mani, non mi sembra affatto una cattiva idea.

Se ci pensi bene prima del virus, quasi nessuno me compresa, pensava a pulirsi continuamente le mani. Le superfici degli aerei e degli aeroporti vengono toccate da milioni di persone quindi Coronavirus o meno, ci stiamo abituando ad essere ancora più consapevoli in merito alla giusta igiene personale mentre si gironzola per il mondo!

Aeroporti semivuoti: ok, al momento c’è meno gente che prende e va, ma la regola che impone l’ingresso solo a chi deve prendere un volo, secondo me è stata una grandissima genialata.

Pensaci bene: ti ricordi che confusione c’era quando poteva entrare chiunque a qualsiasi ora? Ora c’è molto più ordine e sicurezza. In certi aeroporti non riuscivo a non sbattere la valigia o lo zaino contro qualcuno tanto che erano sovraffollati!

Entrare e uscire ordinatamente sull/dall’aereo: per evitare ingorghi e che la valigia di un altro ti arrivi in testa o su un piede, la nuova regola introdotta per ovviare gli assembramenti è STRA-OR-DI-NA-RIA.

Ti ricordi quando si atterrava e le persone venivano prese da una furia omicida per essere le prime a recuperare la valigia e a uscire di corsa dall’aereo? In alcuni viaggi mi è addirittura capitato di vedere dei turisti aprire le cappelliere mentre si era ancora in fase d’atterraggio.

Io ho volato con Ryanair sia all’andata che al ritorno e sul volo Praga-Pisa, hanno fatto scendere le persone per fila. Prima la fila 1, poi la 2 e così via. Grazie a questo metodo siamo scesi dall’aereo in totale sicurezza e senza creare ingorghi.

Premetto che l’unico volo che ho preso è stato con Ryanair per cui non ho idea di come agiscano o di come si siano organizzate le altre compagnie, anche perché la stessa Ryanair non ha seguito il medesimo schema di smaltimento passeggeri sia all’andata che al ritorno.

Devo dirti la verità: c’è ancora un po’ di confusione al riguardo ma è anche vero che sono i primi mesi di volo e viaggio post lockdown quindi organizzarsi non è facile!

Velocità nei controlli per smaltire l’assembramento: ok, qui devo proprio dare un 10 e lode! La velocità con cui hanno controllato i documenti e i biglietti è stata incredibile! L’imbarco è durato 20 minuti di meno rispetto al normale. Gli assistenti erano molto più veloci e concentrati e mentre prima si finiva con 30 minuti di ritardo ora si finisce con 20 minuti d’anticipo!

Insomma, per tirare le somme non mi sento di dire che le nuove regole siano un peso anzi, ne sono felice. Non mi sento di dire che viaggiare ai tempi del Coronavirus sia più un disagio che un piacere perché ormai, dopo 3 mesi che giriamo con la mascherina per andare a fare la spesa, per entrare in posta, in banca, nei negozi ecc, ecc, ci siamo abituati.

Credo che l’essere umano sia in grado di abituarsi a tutto e che molto spesso i cambiamenti ci spaventano fin troppo, quando in realtà sono per il nostro bene e per vivere al meglio questo momento delicato.

Le mie sensazioni

E ora che ho terminato con gli aspetti tecnici voglio parlare di emozioni perché è di questo che la vita si nutre giorno dopo giorno. Per chi come me ama viaggiare e ne ha fatto un lavoro, tornare ad appoggiare il sederino sul sedile di un aereo è stato come vedere le porte del paradiso.

Dopo il Perù sono rimasta bloccata 8 mesi e per me è stato come morire lentamente. Per chi è abituato ad esplorare, a progettare nuove rotte e a incrociare orizzonti sempre diversi è stato come ricevere una sberla in faccia.

Quando l’8 agosto ho varcato la soglia dell’aeroporto di Pisa mi è scesa immediatamente una lacrima. Ancora non ci credevo che ce l’avevo fatta, che finalmente ripartivo.

Ho assaporato ogni momento: il bip e la luce verde dello schermo su cui si appoggia il codice QR del proprio biglietto, gli annunci trasmessi all’interfono, il rumore delle valigie che si spostano di continuo avanti e indietro, le vetrine dei negozi pieni di souvenir e prodotti da viaggio, l’attesa nelle sale d’aspetto in compagnia del mio trolley e del mio zainetto colorato, gli schermi pieni di voli e le persone con il naso all’insù intente a cercare il proprio. Tutto. Ho vissuto intensamente ogni momento.

Mi sono goduta ogni attimo. Ero tornata me stessa: una viaggiatrice tutto pepe che ama scorrazzare qua e la per l’Europa e per il mondo con un sorriso a 32 denti anche se il mio sorriso non poteva vederlo nessuno. L’unica parte del corpo che si riusciva a vedere erano gli occhi, che durante questa pandemia, ho imparato a decifrare e ad interpretare meglio.

Per quanto ancora si viaggerà così non lo so. C’è chi dice anche dopo il vaccino, sempre che lo troveranno, e c’è chi dice fino alla comparsa delle medicine contro il virus. Non si sa. Quello che so è che viaggiare ai tempi del Coronavirus è stata un’esperienza che racconterò ai miei nipoti, alle generazioni future e che porterò per sempre nel mio cuore: il viaggio a Praga mi ha donato un po’ di felicità dopo mesi e mesi di buio.

Il prossimo viaggio? Sicuramente sarà in Europa e sicuramente sarà in dicembre, se non ci saranno peggioramenti. Fabilandia sta cercando di accumulare più giorni di ferie possibili per quando sarà di nuovo possibile volare alla scoperta di terre lontane.

L’articolo termina qui e come sempre spero di esserti stata utile 🙂 Se ti è piaciuto lascia un like alla mia pagina Facebook e seguimi su Instagram Presto inizieranno nuove entusiasmanti avventure in giro per l’Europa e per il mondo. Non vorrai mica perdertele vero? 🙂

PSSSS Se a breve devi prendere un volo e vuoi sapere come comportarti ti consiglio la lettura di questa mini guida.

In viaggio con me

C'è tanta gente infelice che tuttavia non prende l'iniziativa di cambiare la propria situazione perché è condizionata dalla sicurezza, dal conformismo, dal tradizionalismo, tutte cose che sembrano assicurare la pace dello spirito, ma in realtà per l'animo avventuroso di una donna non esiste nulla di più devastante di un futuro certo. Il vero nucleo dello spirito vitale di una persona è la passione per l'avventura.

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